Anche dalla Maremma, precisamente da Saturnia, giunge un’iniziativa per celebrare i cento anni dalla nascita di Giovanni Spadolini.
Si tratta della mostra di pittura e grafica “Guido Spadolini (1899 – 1944). Un pittore tra paesaggi toscani e affetti familiari”, ospitata nelle sale del Polo culturale “Pietro Aldi”, di proprietà di Banca TEMA gestito dalla mutua TEMA Vita.
In rassegna trentacinque opere realizzate tra il 1909 e il 1941 dall’artista fiorentino, tragicamente scomparso nel ’44, vittima di un bombardamento, mentre, come Capitano della Croce Rossa, prestava soccorso a persone ferite.
Giovanni Spadolini, storico, giornalista, politico di rilievo nazionale, statista e uomo delle Istituzioni, primo titolare del Ministero dei beni culturali e dell’ambiente dell’Italia repubblicana, era figlio di Guido.
E come ha detto in occasione dell’inaugurazione Maria Donata Spadolini, nipote di Giovanni, curatrice della mostra, “mio zio, che aveva appena 18 anni e mezzo quando perse il babbo, avrebbe molto gradito questa iniziativa: Guido lo aveva sempre stimolato, gli aveva consentito di leggere i suoi libri; e Giovanni, che era molto riconoscente al padre, ha continuato a promuoverne e conservarne la memoria acquistando, per esempio, non appena ne aveva notizia, i quadri che si trovavano sul mercato”.
La mostra nasce da una precedente collaborazione tra il Polo Aldi – TEMA Vita e la Fondazione Spadolini – Nuova Antologia che diede vita ad un’esposizione fotografica e grafica di Guido Spadolini, per gli ottanta anni della morte, inaugurata nel 2024 presso la Cantina vignaioli del Morellino di Scansano; in quell’occasione il Presidente di TEMA Vita, Massimo Barbini, indicò anche la data della successiva rassegna, che è stata puntualmente rispettata.
Nel proprio saluto Barbini ha ribadito il carattere del Polo Aldi, nato nel 2016 per essere aperto a ogni stimolo e sollecitazione di natura artistica e culturale, come appunto la mostra dedicata a Spadolini.
Marco Firmati, coordinatore del comitato scientifico del Polo e co-curatore, insieme a Giulia Ballerini, della mostra, ha ricordato il Prof. Andrea Granchi, improvvisamente scomparso, autentico precursore di queste iniziative, che ha definito “una sua eredità”; Sara Bruni, direttrice del Polo, si è detta impaziente di lavorare sui quadri esposti, alcuni inediti, provenienti da collezioni private e da casa Spadolini, per “far parlare queste opere, per creare il dialogo tra l’autore e i visitatori”.
Maria Donata Spadolini ha tratteggiato il profilo umano e artistico dell’autore, che lavorò moltissimo, anche come incisore, senza appartenere a scuole o filoni. “I suoi paesaggi erano legati ad un mondo semplice, raccolto, intimo ma con grande respiro – ha detto la curatrice -, rappresentato con nitore e limpidezza”.
La co-curatrice Ballerini ha detto che la mostra rispecchia con fedeltà l’autore, artista raffinato, misurato, schivo, capace di non cadere mai nel clamore, e ne ha evidenziati gli intensi rapporti con la terra di Maremma, iniziati negli anni ’30, da cui trasse profondi motivi di ispirazione.
È stato infine sottolineata l’elevata qualità del catalogo, impreziosito – grazie ad un valido lavoro di squadra – dalla pubblicazione, a fronte delle opere, di rare fotografie e schizzi utilizzati dall’autore.
La mostra rimarrà aperta, ad ingresso libero, fino al 30 marzo 2026; per gli orari di apertura consultare la sezione Orario (Clicca Qui)